Il Villorba si conferma bestia nera in campionato e ferma il Treviso sull’1-1, relegando i biancocelesti a -8 dall’Opitergina, vittoriosa sul Marcon penultimo in classifica con un gol di Pederiva nel finale di gara. Inizio difficile per i biancocelesti, ma dopo due occasioni per il Villorba, sugli sviluppi di un contropiede orchestrato da Magli, Morbioli trova un altro eurogol. Il Villorba si getta in avanti ma offre il fianco ad altre ripartenze del Treviso, che sciupa almeno tre occasioni d’oro. Nella ripresa stesso copione, ma questa volta a segnare è il Villorba con il giovane Gallo, appena subentrato. Una volta ottenuto il pari il Villorba non rinuncia ad attaccare ma si copre di più, mentre il Treviso fatica a trovare spazi e sembra in debito di ossigeno. La girandola di cambi non cambia il corso della partita, anche se Pinarello di testa ha un’ottima chance al limite dell’area piccola. Il Treviso recimina anche per un due rigori. Uno molto dubbio su Beccaro e un secondo apparso invece solare su Carraro; una decisione che ha mandato su tutte le furie Bellotto (ancora ammonito) e la tifoseria, una settimana dopo i fatti di Spresiano.

Rigore su Carraro
L’azione del rigore su Carraro

Il pareggio sta stretto al Treviso, ma il Villorba nel complesso ha meritato il pareggio. A parte le recriminazioni sull’operato dell’arbitro Mognato della sezione di Mestre (i commenti sarcastici del prepartita sono stati sostituiti dalle feroci proteste dell’acceso finale), i biancocelesti hanno sbagliato troppo sotto porta nel momento di maggior difficoltà dei gialloblu. L’assenza di Spadari, come si temeva, si è sentita molto e la mancanza dei sostituti naturali ha pesato. L’unico giocatore che poteva adattarsi in quel ruolo, Concas, ha subito un serio infortunio; Bellotto ha dovuto affidarsi a un centrocampo giovanissimo con Marcon, Pinarello (2000) e Magli (2002), guidati da un Carraro  non in condizione dopo l’infortunio subito contro l’Opitergina. Il ninja ha preso un giallo dopo una parapiglia in area e, se non abbiamo fatto male i conti, dovrebbe saltare il Vedelago al Tenni: tre settimane di riposo che serviranno per fargli recuperare una condizione ideale mai trovata. Per fare il salto di qualità definitivo il Treviso ha bisogno del Carraro visto due anni fa.
Gli infortuni sono una maledizione continua e quello di Guzzo (ko nel primo tempo a Spresiano) sembra aver condizionato la prestazione del capitano, apparso poco brillante e deciso in molti interventi. Più in generale tutto il reparto difensivo ha ballato un po’ troppo, come dimostra l’azione del pari a inizio ripresa. Stradiotto ha sofferto fin dai primi minuti l’esperienza di Schifano, mentre il suo sostituto, il neoacquisto Lebran ha bisogno di un lungo rodaggio dopo il periodo da svincolato. Nonostante qualche sbavatura in uscita Scocco ha compiuto un paio di interventi fondamentali, mentre in attacco la nuova versione del duo Morbioli-Paladin sembra sulla buona strada per tornare ai fasti del Sandonà 17/18. Vista come si era messa la partita dopo il pari, l’ingresso di una prima punta di peso come Zambon sarebbe servita per dare qualche spallata alla difesa di un Villorba molto più guardingo e chiuso, ma la maledizione infortuni non ha risparmiato l’attacco, che doveva già fare i conti con l’infortunio di Luna (stagione finita).
Il problema infortuni è connesso a quello più generale della condizione fisica. Oggi il Villorba ha surclassato il Treviso sul paino dell’intensità, dimostrando una condizione fisica migliore fino a fine partita.  Non è la prima volta che succede, indipendentemente dalla caratura dell’avversaria. La partita con l’Opitergina è coincisa con uno dei pochi momenti di “calma”, ma l’emergenza è riesplosa proprio durante la partita, aggravandosi nei giorni successivi. Certi problemi si ripresentano da agosto e riguardano troppi giocatori, non può essere solo sfortuna.

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