Quella che si vede nella foto qui a fianco è (e resterà) una delle scene simbolo della splendida cavalcata verso la Lega Pro, anche perchè quella partita ha segnato la svolta decisiva. Perna porta in vantaggio il Treviso con un colpo di testa e corre ad esultare con Ferretti. E all’andata, al Tenni, stesso copione, con il “Cobra” che con un stacco portentoso beffa il portiere lagunare Menegatti e corre insieme al ponsacchino verso la Di Maio. Altra istantanea, altra scena simbolo del trionfo.
Purtroppo l’anno prossimo scene del genere potremmo non vederle più. Le voci che danno in partenza Massimo Perna si stanno intensificando, specialmente dalla Campania. Da scartare, al momento, la pista che porterebbe il capocannoniere biancoceleste ad Ancona, e non tanto per la categoria (nuovamente la Serie D), ma per una questione “geografica”. Avellino e Salerno sono più vicine a casa. In entrambi i casi, va detto, Perna non sembra essere la prima scelta delle due contendenti. In pole c’è sicuramente l’Avellino, che come si diceva domenica sera può contare sul direttore sportivo De Vito, che con il cobra ha lavorato nell’Aversa Normanna. Da questa società l’Avellino ha già preso Sergio Ercolano, sei mesi al Treviso nell’ultimo e disgraziato campionato di Serie B, e che la scorsa estate era arrivato nella città casertana, mentre Perna la lasciava per intraprendere un’inedita avventura (vista la carriera passata soprattutto al centro-sud) nel nord-est, a Treviso.
Ma Perna come detto, non è in pole per diventare un “lupo”. L’oggetto dei desideri dell’Avellino, che è alla ricerca di una prima punta di peso, è infatti la punta della Nocerina Francesco Ripa, che nella lista di De Vito precede sia Ciotola (un trequartista) che Perna. Che non sarebbe in cima alla lista neppure del neonato Salerno Calcio, erede della Salernitana, e che con i soldoni del duo Mezzaroma-Lotito conta di lasciare subito i dilettanti. Per la società del cavalluccio la priorità si chiama invece Giorgio Corona, che ha appena rescisso un oneroso triennale che lo legava al Taranto. Il bomber con un passato in Serie A e B vorrebbe avvicinarsi a casa, tornare in Sicilia, ma è chiaro che un’offerta da una società gloriosa come l’ex Salernitana, seppur tra i dilettanti, sarebbe difficile da rifiutare.
Per continuare a vedere Perna e Ferretti insieme, a questo punto, i tifosi devono sperare che Avellino e Salernitana esaudiscano i loro desideri? Di certo la questione dell’addio di Perna si tinge di giallo. Il bomber, insieme a Ferretti e Biagini, è stato tra i primi a firmare il nuovo contratto da professionista, venerdì 8 luglio. Quasi un mese fa. Proprio per questo la motivazione di cui si parla in questi giorni, il desiderio di avvicinarsi a casa, sembra la più plausibile. Inutile ragionare sui motivi che potrebbero spinto il cobra a cambiare idea, cose private. E difficile anche pensare a una questione economica. Il giocatore ha avuto offerte economiche sostanziose, e da serie superiori, anche durante lo scorso campionato, e probabilmente le lusinghe non sono mancate nemmeno in prossimità della scadenza del contratto e lo svincolo del 30 giugno.
E’ difficile pensare anche che dietro la rinuncia a Perna vi siano esigenze economiche della società. Perna molto probabilmente ha (giustamente, vista la caratura del giocatore) uno degli ingaggi più alti, anche se (questo non ci è dato sapere) gran parte dei contratti da pro firmati in queste settimane, compreso il suo, dovrebbero essere annuali. Ma essendo stato tra i primi a firmare, ci riesce difficile pensare che il Treviso sia disposto a privarsene, anche se a malincuore, per “liberarsi” di un contratto oneroso. Una cosa è certa, per i tifosi è difficile comprendere le potenzialità economica di questo nuovo Treviso formato Lega Pro, visto che sulla questione soci è calato il silenzio anche dalla parte della stampa, dopo i primi nomi snocciolati, nel giro di meno di una settimana, da Il Gazzettino di Treviso e La Tribuna di Treviso. E poi, nulla più. Anzi, anche la stampa locale evita di scrivere la parola “socio”. E il presidente Corvezzo non ne ha parlato nemmeno durante la presentazione ufficiale della squadra in stile hollywoodiano a Longarone. I tifosi pazientano, consapevoli che dopo la splendida annata passata questa società merita la massima fiducia.
Restando in tema Perna, la notizia del suo addio rimbalza anche sulla stampa locale. Ne parla La Tribuna, ma non Il Gazzettino di Treviso, che per quest’oggi non riserva alcuno spazio all’effebici. Anche se nello scorrere la sezione sport a qualche tifoso trevigiano ha avuto un sussulto, dopo aver letto gli articoli sul Montebelluna e la Marca Futsal. In basso infatti si parla della nascita di una A.S.D Biancoceleste. Che non ha niente a che fare con il Treviso calcio, è infatti una squadra di calcio A5 di Vedelago appena fondata.
SETTORE GIOVANILE Come qualcuno ricorderà, con tale denominazione sarebbe dovuta nascere la presunta società separata dal nuovo F.C. Treviso (con matricola e dirigenze distinta), e con il compito di gestire il settore giovanile per i ragazzi dai 6 ai 14 anni (mentre giovanissimi, allievi nazionali e la Berretti avrebbero continuato a far parte della prima società). Il tutto nell’ambito di quella che Corvezzo ha più volte definito Università del calcio del Triveneto, che dovrebbe rientrare nella collaborazione con i settore giovanili delle più importanti società dell’area.
Qualche fino a qualche mese prima si era parlato di una collaborazione con l’Inter, più o meno nello stesso periodo della fugace apparizione del dentista croato Ozren Kucan, che otre a rappresentare una cordata di connazionali che in futuro sarebbe entrata a fianco di Corvezzo, avrebbe fatto da tramite per una collaborazione a livello di settore giovanile con la nascita di una scuola calcio croata “parallela” a quella di Lancenigo, secondo il decantato modello Barcellona. In una conferenza stampa a campionato ormai concluso, l’A.S.D. Biancoceleste è diventata A.S.D. Treviso.
In effetti, oltre che sulla questione soci, anche sul settore giovanile sembra che la situazione sia ancora un work in progress. L’attività del settore di solito inizia più tardi, a metà agosto. Il problema è che il settore giovanile del Treviso ha subito alcune, eufemisticamente parlando, “modifiche” importanti a stagione conclusa. Tra i responsabili e gli allenatori dell’annata passata la maggior parte non è stata confermata. La stampa locale, qualche settimana fa, aveva parlato di questa riorganizzazione, e in particolare Il Gazzettino di Treviso aveva snocciolato i nomi. Fabiano Fiorotto come unico sopravvissuto alla “purga” (anche se in queste settimane lo stesso Pascale ha continuato a lavorare in via Ugo Foscolo), Ennio Filippetto, l’ex giocatore biancoceleste Ivano Zanatta e l’imprenditore Botter. Checco Feltrin invece non aveva trovato l’accordo economico, mentre Giovanni Bosi aveva confermato i contatti, salvo precisare che le parti si sarebbero incontrate nuovamente al ritorno delle vacanze.
Ma le settimane passano, e i tempi stringono. E’ certo che solitamente il settore giovanile inizia la propria attività con qualche settimana di ritardo rispetto alla prima squadra, ma va detto che la scorsa estate il nuovo organigramma era stato presentato il 20 luglio. E se l’anno scorso si era compiuto un mezzo miracolo ripartendo da zero, quest’anno la situazione non sembra essere molto diversa visti i tanti cambi nell’organigramma. Come nel caso dei soci, i tifosi pazientano.