Traini e Corvezzo, la situazione si complica


Meno male che va tutto bene, che commercialisti e contabili compiaciuti dispensano sorrisi soddisfatti dopo 8 ore di estenuante “lavoro” negli uffici di via Ugo Foscolo. In attesa che la Covisoc si esprima sulla situazione economico-finanziaria dei biancocelesti, arriva la prima doccia gelata: il Consiglio direttivo della Lega Pro, riunitosi oggi per esaminare le domande e la documentazione relative all’iscrizione, ha prodotto una lista con le società idonee e non idonee (ecco la lista completa). Il Treviso è nel gruppone dei “non idonei”  insieme ad altre dieci società; ora avrà tempo per sistemare ciò che non va, fino a lunedì 16 luglio (eh sì, il giorno in cui la squadra “fantasma” dovrebbe radunarsi prima di partire per il ritiro in una località tuttora sconosciuta) potrà inoltrare ricorso e giovedì 19 il Consiglio federale si esprimerà. In caso di responso negativo si potrà ricorrere all’Alta Corte di giustizia sportiva e, in ultima istanza, al TAR del Lazio.

ISPETTORI COMPIACIUTI E DIRIGENTI “DISTRATTI” Domani arriverà la consueta smentita, magari accompagnata da qualche dichiarazione sdegnata, sulla falsariga di quanto accaduto lo scorso inverno con i due deferimenti. Domani qualcosa sarà più chiaro: il Treviso ha presentato una documentazione “non idonea”, “non completa”…o entrambe? I diretti interessati giurano che si tratta solo di qualche documento mancante (dunque, tutto ok con la fidejussione?).
In attesa di chiarimenti, non ci resta che constatare l’ennesima prova di inaffidabilità di questa “società”, senza dimenticare che sull’F.C. Treviso incombe il giudizio della Covisoc. Ma almeno in questo caso possiamo stare tranquilli visto che Corvezzo, in un’intervista rilasciata a Il Gazzettino dopo la visita degli ispettori, aveva dichiarato con orgoglio di aver notato “un certo compiacimento tra di loro”! La società aveva anche emesso un comunicato in cui Leandro Casagrande assicurava che l’esame della Covisoc era stato superato, anche se la certezza dell’esito positivo l’avremo più avanti, tant’è che a Il Gazzettino di Treviso l’ex portiere biancoceleste dichiarava: “Se tutto sarà a posto, come credo, non si faranno sentire altrimenti entro la metà di luglio ci comunicheranno i documenti che necessitano di integrazione”.
Nell’agosto 2011 mancata comunicazione di tre membri dello staff, a novembre i pagamenti in ritardo di due giorni. Due deferimenti, due punti di penalizzazione  – che potevano essere di più senza la clemenza della Commissione disciplinare – ma nessun responsabile, se non un commercialista distratto nel caso del secondo deferimento (almeno stando alla traballante difesa di Corvezzo).

UN NUOVO INIZIO O L’INIZIO DELLA FINE? Tutto questo proprio mentre i tifosi cominciavano a metabolizzare il cambiamento a livello societario, tecnico e sportivo. In realtà, fino ad oggi martedì 3 luglio, a meno di due settimane dal raduno fissato per lunedì 16 luglio, l’unica cosa certe era l’ingaggio di Agenore Maurizi a posto di Diego Zanin. Il neotecnico romano non avrà fatto una piega dopo la notizia della momentanea esclusione del Treviso…
Per il resto qualche rumors di mercato e niente di ufficiale anche sui 5-6 superstiti dell’ultima travagliata ma vincente stagione. Emblematico il caso di Torromino, che in più di un’occasione era stato inserito tra i confermati dal consulente di mercato Traini – uno che negli stessi giorni non aveva usato giri di parole per scaricare mister Zanin – e lo stesso Corvezzo:

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Il fatto che il presidente (sempre che lo sia ancora) abbia pronunciato queste frasi in un momento particolore non cambia il discorso di una virgola, visto che nelle settimane successive aveva confermato l’intenzione di trattenere il fantasista calabrese. Torromino alla fine ha firmato per il suo Crotone, in Serie B, ma ciò non giustifica l’incerto e opaco operato della società: nelle interviste pubblicate quest’oggi da Il Gazzettino di Treviso e La Tribuna di Treviso l’eroe di Montichiari rivela che a Treviso ci sarebbe rimasto molto volentieri, ma da via Ugo Foscolo non è arriva nessuna chiamata; anzi, a quanto pare qualche dirigente non ha rilasciato belle parole nei suoi confronti. E così, prossimamente, Torromino – e, scomettiamo, altri compagni di squadra e di reparto –  si toglierà qualche sasssolino dalla scarpa.
Di certo, per ora, ci sono solo gli addii. La realtà parla di un solo contratto (il biennale che Di Girolamo ha firmato l’estate scorsa e di cui si sarà già pentito), un allenatore dal curriculum che ben si adatta alla situazione societaria attuale, un consulente di mercato (che nessuno chiama più direttore sportivo dopo la denuncia di Reggiani) con un curriculum altrettanto chiaro, un presidente che fa spallucce sulla scelta del nuovo allenatore spiegando che non dipende da lui, una cordata (veneta? romana?) di mister x e due nuovi sponsor che avremmo dovuto conoscere in questi giorni. Ma su questo magari possiamo stare tranquilli, basterà attendere la fatidica prossima settimana, come da un anno a questa parte.
 
TIFOSI, “SFIDUCIOMETRO” IN TILT Se sondaggi con percentuali bulgare testimoniano senza sorpresa il malcontento della tifoseria dopo lo smentellamento della squadra, l’ennesimo pasticcio di Corvezzo & co. ha mandato fuori uso lo “sfiduciometro” della piazza biancoceleste. Parliamoci chiaro: fare una squadra di giovani, pagati dalle squadre di Serie A e B che te li prestano, non è un delitto, nemmeno dopo una doppia promozione. A differenza dei debiti, i soldi sono pochi, non solo a Treviso.  Ma la rifondazione “verde” della rosa non poteva essere meno radicale? Forse sì, ma il problema è un altro. E’ la mancanza di chiarezza e l’ambiguità con cui anche questa estate l’F.C. Treviso ha operato il motivo di fondo che spiega la rabbia crescente dei tifosi. Dopo la doppia figuraccia (deferimento, penalizzazione smentite e puntualmente arrivate) era più saggio evitare almeno le consuete, nauseanti sbruffonate di rito. Come non detto.


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