Salvi ha chiesto scusa per l'erroreSALVI, UN GIALLO NEL GIALLO Una banale equivoco. Il centrocampista romano Salvi, attraverso un’intervista concessa a La Tribuna di Treviso, prova a chiarire le dinamiche che hanno portato alla sua espulsione contro il Cuneo. “Ho letto che avrei protestato con l’arbitro: non è vero. Sono caduto e, vedendo che ci metteva un pò a fischiare, ho alzato il braccio istintivamente, per chiedere il fallo, lui ha capito forse che chiedevo il giallo. Non so se qualche mio compagno ha gridato qualcosa, evidentemente m’ha preso per un altro. L’arbitro ha detto di aver sentito qualcosa, ma al 100% non ero io“. Un’accorata autodifesa, un pò confusa, anche se lascia spazio per un mea culpa: “Non avrei dovuto farlo, quel gesto: ci aveva dato la punizione, me ne dovevo andare via e basta. Mi sono scusato con i compagni ma, ripeto, non ho chiesto nessuna ammonizione: alzare il braccio non è protesta, mimare l’ammonizione sì. Io poi non mi ricordo bene se l’ho anche mimata, ero preso dall’agonismo, dovrei riguardare le immagini. Però me ne sono stato zitto, questo lo assicuro, mentre l’arbitro ha detto di aver sentito qualcosa”.
Chissà cos’avrà pensato Salvi riguardando la partita…Le immagini di Treviso Uno parlano chiaro: Salvi viene atterrato da Cristini, e mentre si rimette seduto sul terreno alza la mano per chiedere il fallo Ma dopo aver guardato l’avversario seduto al suo fianco si volta nuovamente verso il direttore di gara e scuote la mano destra mimando l’ammonizione. A quel punto l’arbitro ha uno scatto e corre verso Salvi e Cristini, e quando i due si rialzano ammonisce ed espelle il centrocampista romano. Vista la precedente ammonizione a Salvi (pochi minuti prima, per un fallo tattico), il direttore di gara avrebbe potuto chiedere un occhio e non “falsare” la partita, ma quella di Salvi resta un’ingenuità pagata a caro prezzo dai compagni. Inutile imbastire processi e responsabilizzare troppo uno dei cardini di questa squadra completamente rivoluzionata e in cerca di un’identità; semmai, il nuovo capitano avrebbe dovuto evitare una simile autodifesa. Per quanto riguarda il nuovo, assurdo regolamento, non ci sorprenderbbe scoprire che tra un mese si potrà chiedere l’ammonizione per l’avversario senza il rischio di subirla…
Ora bisogna solo lasciarsi alle spalle le scorie lasciate da quell’espulsione forse decisiva, e pensare al tour de force che vedrà il Treviso fronteggiare alcune favorite per la vittoria del campionato. Il sostituto di Salvi (squalificato per una giornata) dovrebbe essere Pierangelo Tarantino, che nonostante la giovane età (è del ’90) è stato protagonista negli ultimi due campionati di Prima divisione con Pavia e il Viareggio, allenato fino a novembre 2011 da Maurizi. Il mister dovrebbe puntare su di lui nonostante una condizione ancora non ottimale, senza dimenticare Marco Spinosa, che alla penultima gara dello scorso campionato aveva sbloccato il risultato contro l’Entella con un eurogol.

PUBBLICO ASSENTE, SOLITA STORIA “Cartellino rosso anche al pubblico”, titola oggi Il Gazzettino di Treviso riferendosi all’esiguo numero di spettatori accorsi al Tenni per il debutto stagionale. 883 sono troppo pochi, ma rispetto agli ultimi due anni si tratta di un dato che non ci sorprende. Inutile perdersi in estenuanti dissertazioni “sociologiche” (che abbiamo già fatto in passato) per comprendere i motivi che spingono i trevigiani a snobbare il calcio Treviso anche nel 2012, senza più una squadra di basket e una di volley (almeno ad alti livelli, visto che la Sisley si è iscritta con una squadra di ragazzini al modesto campionato di B2). L’avevamo detto un paio di mesi fa: dopo i tanti problemi societari, il pasticcio fidejussione e lo smantellamento della squadra di Zanin c’era il rischio concreto di raccogliere meno abbonamenti e una media spettatori inferiori alla Seconda divisione (a sua volta clamorosamente inferiori ai dati della Serie D, per il primo dato a causa della tessera del tifoso). Visti i prezzi molto bassi la società potrebbe superare la quota abbonamenti di un anno fa (poco più di 300), mentre per la media spettatori, conoscendo il palato fine e all’apatia della piazza trevigiana, molto dipenderà dai risultati della squadra, senza dimenticare l’aumento dei tifosi ospiti “fidelizzati” (in Prima divisione ci sono più società con tifoserie numerose).
Dunque, per gli abbonamenti la situazione può migliorare: i tifosi possono ancora sottoscriverli fino alle ore 12.00 di venerdì 21 settembre, prima del match contro il Lecce.

Il cartellino rosso andrebbe sventolato in faccia non tanto al pubblico, ma ad ogni trevigiano, a cominciare dai “poltronai” che a fine partita vengono a chiedere il risultato permettendosi di criticare una squadra che nemmeno conoscono. Le difficoltà societarie e la presenza di alcuni soggetti dal curriculum poco rassicurante non può essere una scusa per non sostenere una squadra che, pur palesando molto limiti, ha dimostrato di crederci, venendo stoppata solo da un’ingenuità del suo capitano e un arbitro che ha applicato con troppa fiscalità un nuovo (e discutibile) regolamento. A soli tre anni dal fallimento siamo nella categoria che meritavamo, finchè sarà possibile crediamoci e…”Restiamo Ci”, come suggerisce, ispirandosi allo slogan della campagna abbonamenti, il Pungiglione di Prando Prandi nell’ultimo numero dello Sport trevigiano.

DEBUTTO OK PER FERRETTI
Mentre Giuseppe Torromino attende di superare i problemi fisici per debuttare in Serie B con il Crotone, l’amico Andrea Ferretti è già partito alla grande. Con la maglia dell’Alessandria ha realizzato una doppietta nel tennistico 6-0 con cui i grigi hanno asfaltato il Fano a domicilio. Una sconfitta che ha causato l’esonero del tecnico granata Karel Zeman, figlio dell’allenatore della Roma.

P