La strada per il ritorno verso un campionato di livello nazionale, che sia Serie D o Lega Pro, è ancora lunga e difficile. Ma intanto il Treviso, a un anno dalla mancata iscrizione in Lega Pro e il secondo crack in quattro anni, ricompare sulla Gazzetta dello Sport, che in questi giorni sta dedicando una rubrica quotidiana alle società storiche che negli ultimi anni hano vissuto momenti difficili. E dopo la Triestina, è la volta del nostro Treviso. Un gradito ritorno, che conferma il percorso di crescita e premia i protagonisti dell’estate 2013: il presidente-tifoso Totera e i ragazzi della curva sud. Senza di loro non ci sarebbe stato questo articolo. Senza di loro il Treviso non esisterebbe.

Treviso Gazzetta dello Sport
Il Treviso al centro dell’inchiesta della Gazzetta dello Sport del 17 agosto 2014
Prima pagina della Gazzetta
L’articolo in prima pagina

A qualcuno sembrerà una cosa da niente, ma a noi questo articolo della Gazzetta ci ha strappato un grande sorriso, e chi ha continuato a seguire il Treviso anche nel momento più buio dei suoi 105 anni di storia capirà il perché. Il 17 agosto mancavano due giorni al primo raduno-provino di una società, l’Acd Treviso, nata per miracolo grazie all’avvocato-tifoso Marcello Totera, Walter Frandoli, lo stakanovista Leandro Casagrande e l’ex dirigente Giangiuseppe Lucchese, che aveva svolto un ruolo importante nel vitale accordo di sponsorizzazione con Segafredo. Una società iscritta sul filo di lana alla Promozione veneta, perché a differenza di altre piazze, anche meno importanti di Treviso, non si erano trovati i soldi per Serie D o Eccellenza. Ma poco importava, perché il Treviso e la sua Storia centenaria erano ormai salvi, dopo un’altra estate di passione. «Non avevamo più lacrime…» come ha confessato amaramente a La Gazzetta dello Sport Claudio “Caio” Cavallin, ma non eravamo rassegnati, nonostante i gufi e gli avvoltoi che da settimane svolazzavano sopra lo stadio Tenni. La riscossa, tuttavia, non partì (solo) da via Ugo Foscolo, ma da Piazza dei Signori, sotto la canicola dei primi di agosto e in una città fantasma, con un manipolo di tifosi e il solito Caio in prima linea.

Da sinistra, mister Tentoni con il presidente Totera e il preparatore dei portieri Tito TonellaE ora «almeno, abbiamo una squadra che ci rappresenta», chiude il primo tifoso biancoceleste nell’articolo della “rosea”. E un anno dopo, con una società consolidata dopo la promozione in Eccellenza, gli stessi tifosi presenti in piazza dei Signori sono ancora protagonisti. Nelle scorse settimane, mentre la demenziale proposta di “spostamento” del Tenni tornava brevemente d’attualità, nel silenzio generale lo zoccolo duro della curva sud ripuliva il Tenni. E ora questi tifosi ricevono il giusto tributo sulle pagine del primo quotidiano sportivo d’Italia.
L’altro grande protagonista dell’intervista sulla Gazzetta dello Sport è il tifoso ritrovatosi quasi per caso presidente, l’avvocato Marcello Totera (nella foto al centro, tra mister Tentoni e il preparatore Tito Tonella). «Dopo tante bufere – ha puntualizzato Totera sulla Gazzettala gente vuole serietà. Non promettiamo nulla,  non possiamo farlo senza seri investimenti, anche se si sono avvicinati altri soci. Ci riconqusiteremo tutto un gradino alla volota, non c’è altra strada». Un abisso umano rispetto a chi, tra lo sconcerto generale dei tifosi, prometteva (senza che gli fosse chiesta) la Serie B in cinque anni, o ridicoli e impossibili doppi salti, negli stessi giorni in cui era già tanto garantire la sopravvivenza di una società nella categoria di appartenenza… con i risultati che abbiamo visto.
Per fortuna ci hanno pensato i tifosi (come lo stesso Totera) a impedire, nella storica indifferenza generale della città e delle sue istituzioni, a impedire che il Treviso cadesse nell’oblio con i suoi 105 anni di Storia.

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