Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Curva Sud Fabio di Maio riguardante i fatti di Nervesa della Battaglia, che hanno portato alla chiusura del Tenni per 3 partite a causa di lancio di oggetti in campo verso l’Assistente del Direttore di gara.

Arriva puntuale la sentenza del giudice sportivo, il quale decide di chiudere le porte del Tenni per ben tre partite. Ancora una volta sono i tifosi a rimetterci, altro svilimento della nostra passione. Per quattro lattine di birra vuote si è deciso di usare la mano pesante. Un triste epilogo, ulteriore testimonianza di come vengano usati due pesi e due misure. Quando si parla del Treviso Calcio, quando ci sono di mezzo i suoi ultras, tutto diventa sindacabile, tutto può e deve essere punito. Non si tratta di vittimismo, ma di un’oggettiva analisi della realtà.

La sentenza appunto arriva in seguito ai “fatti” di Nervesa: per fatti, si intende il lancio di qualche lattina di birra vuote all’indirizzo di un guardalinee (senza tra l’altro colpirlo), reo di aver commesso evidenti errori durante la partita, e la conseguente breve e temporanea sospensione della gara. Si è parlato però di “pioggia di lattine”, di disordini e si è arrivati addirittura a scomodare il nome degli hooligan. Chi a Nervesa era presente ha potuto vedere come di disordini non si è trattato, ma piuttosto di una semplice e consueta manifestazione di sdegno. Scene simili le si vedono nei campetti di provincia così come negli stadi internazionali, e solitamente passa tutto inosservato, perché fa parte della cornice che accompagna una qualsiasi partita di calcio. Nonostante ciò, questa volta si è voluto montare un caso mediatico in cui i “cattivi hooligan” mettono a serio rischio l’incolumità di un pover’uomo e creano disordini in un piccolo campetto della provincia.

Riteniamo quindi tale sentenza tanto esagerata quanto inopportuna, condizionata da preconcetti e stereotipi poco edificanti, e non basata sulla realtà dei fatti. Siamo stanchi di doverci nuovamente rimettere, ma allo stesso tempo consci che non sarà nessuna chiusura, così come nessun divieto, a fermare la nostra fede e la nostra passione. Siamo sicuri che il nostro orgoglio sia di gran lunga più forte di chi ci vuole male, e allo stesso tempo, convinti che il nostro sostegno valga molto di più che quattro lattine.

CURVA SUD FABIO DI MAIO
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