Fortin e Bandiera
Fortin e Bandiera ai tempi del Treviso

12 vittorie e un pareggio, miglior attacco e difesa (30 gol fatti e 8 subiti), 7 punti di vantaggio sul Nervesa seconda e titolo di campione d’inverno con due giornate di anticipo. Freddi numeri che certificano l’imbarazzante superiorità del Calvi Noale guidato dall’ex centrocampista biancoceleste Giovanni Soncin (56 presenze e 11 gol nel biennio 1996-1998 tra C1 e Serie B), arrivato a Noale giusto un anno fa per sostituire l’ex compagno di squadra – sempre ai tempi del Treviso – Massimo Susic. Che il Calvi Noale l’aveva portato in Eccellenza (al quarto posto e alle semifinali di Coppa, prima dell’esonero) insieme ai due ex di sponda trevigiana, il capitano Matteo Ton e il bomber Damiano Mason. Nel Calvi Noale, oltre al mister, ci sono altri due ragazzi che al Tenni hanno lasciato un bel ricordo. Il portiere Marco Fortin (’74), da qualche anno tornato nella sua città natale per concludere una gloriosa carriera tra Serie A e B (con il Treviso il triennio 1999-2002), e il centrocampista trevigiano doc Andrea Bandiera (’86). Ovviamente siamo particolarmente legati al secondo, con cui abbiamo vissuto le due straordinarie promozioni dalla Serie D alla Prima divisione (tra il 2010 e il 2012), dal testa a testa vincente con il VeneziaMestre all’eurogol di Torromino a Montichiari. Domani non mancheranno i tributi al nostro indimenticato ex capitano.
Tornando al resto della rosa del Calvi Noale, che dire? Parliamo di una squadra che lo scorso anno si è fermata sul più bello, perdendo le finali play-off per l’accesso diretto alla D; una categoria che vedrebbe già adesso protagonisti i biancoazzurri con il Vittorio Veneto, non fosse stato per la discussa riforma della Lega Pro che ha comportato un blocco dei ripescaggi e tarpato le ali alle due venete, peraltro ben posizionate in graduatoria. Ma se il Vittorio ha quasi “smantellato” la squadra retrocessa in Eccellenza, il Calvi Noale non solo ha mantenuto gli attori principali della passata stagione, ma ha puntellato la squadra con qualche eccellente ritorno. Primo fra tutti l’attuale capocannoniere del girone B Marco Viola (’85), che nel dicembre era passato al Giorgione; con 11 gol è la punta di diamante dell’attacco atomico noalese, che comunque può contare anche su altri due attaccanti di spessore. Il primo è l’esperto Enrico Moretto (’84), una vita da bomber in questa categoria, dove anche in questa stagione ha già collezionato cinque gol. Nel “tridente” offensivo c’è poi il classe 1992 Stefano Fantinato (4 gol finora), figlio di Roberto, bandiera del Giorgione negli anni ’90. A completare il quadro c’è la granitica difesa presidiata da due giocatori esperti come Maurizio Coletto (79) e Luca Griggio (’86).
Che Calvi Noale e Nervesa fossero le favorite per il primo posto si sapeva fin dall’estate, ma i veneziani stanno tenendo un ritmo davvero insostenibile… anche se la sfida dell’ultima giornata potrebbe riequilibrare il discorso per la vetta. Ma solo per quella, perché ora come ora dietro a questa coppia ci sono tante squadre normali, tra sorprese come l’Union San Giorgio Sedico e mezze delusioni come la Liventina Gorghense e lo stesso Treviso, più vicino alla zona play-out che al secondo posto…

TREVISO, TUTTO IN SALITA, MA SENZA NIENTE DA PERDERE «Un mio errore è stato non aver deciso e portato avanti un certo assetto, ma con una rosa di 22 giocatori ho preferito ruotarli, cercando di non creare malumori. Una scelta condivisa con Tonicello, per arrivare poi a sfoltirla a dicembre. Sarebbe bastato insomma avere un po‘ di pazienza in più». Parole di Davide Tentoni, raccolte dalla tribuna di Treviso dopo il suo esonero, insieme a quell’apprezzato commiato del mister alla piazza e ai tifosi.
In queste parole, purtroppo, sono sintetizzate le ragioni (non tutte magari) che hanno determinato questo deludente girone andata del Treviso. Qualche tifoso non sarà d’accordo, ma la classifica parla chiaro. Lo fanno soprattutto i distacchi, meno ingannevoli della posizione in un centro classifica che si stende dal terzo posto al limite della zona play-out. In una settimana la situazione non è mutata, salvo l’aumentato distacco dal Nervesa che conferma l’esclusione dai play-off. Cambia poco, da -8 a -10, il Treviso era già fuori, anche da terzo in classifica. Una classifica che offre ben pochi motivi per sorridere, specialmente guardando i distacchi dalle ultime, paradossalmente inferiori a quelli che separano il Treviso da Noale e Nervesa: la Vigontina tuttora in zona play-out, affrontata domenica scorsa, è dietro a sette punti, mentre l’Union QDP (avversario nell’ultimo turno), al momento la prima squadra direttamente salva, dista solo 4 punti…
Francamente, di fronte a questi numeri, siamo rimasti un po’ sorpresi di fronte a chi parlava di una classifica positiva per il Treviso, e dunque di un esonero immotivato dell’allenatore. Che non sarà l’unico colpevole, il primo a pagare per gli errori di tutti come spesso accade nel calcio. Ma la decisione della società è tutt’altro che immotivata; ben più incomprensibile, semmai, si può definire l’esonero di Piovanelli lo scorso febbraio, dopo quattro vittorie nelle precedenti cinque partite e la vetta distante 5 punti. La realtà è che da questo Treviso ci si aspettava di più, ma la strategia concordata dalla coppia Tentoni-Tonicello citata in apertura si è rivelata poco fruttuosa (per usare un eufemismo). Non solo non ha dato un’identità alla squadra – anzi resta forte il timore che abbia compromesso gli equilibri raggiunti lo scorso campionato – ma ha anche aggravato le incongruenze del mercato estivo.
Ci spiace dirlo, ma quattro mesi dopo i nostri timori si sono rivelati fondati. In fase di mercato sono arrivati tanti giocatori, giovani interessati come Hysa e Tiberio Granati,  tanti altri, under e non solo, buoni per la categoria, ma la rosa non è stata costruita con un equilibrio. Qualcuno rammenterà i dubbi espressi sul mercato troppo sbilanciato numericamente a centrocampo. L’ultimo mese sono arrivate le conferme, perché tra squalifiche e infortuni entrambi gli allenatori hanno dovuto affrontare piccole emergenze per la difesa centrale e, come vedremo domani, per l’attacco. In difesa è stato “riciclato” in un ruolo non suo il convalescente Lazzari, in attacco si è sempre posto il problema della prima punta che non c’è, e per queste ultime due partite del girone di andata mancherà l’infortunato Conte, out un mese. Al contrario, a centrocampo abbiamo constatato un’abbondanza quasi eccessiva, e da questo punto di vista la sfoltita invocata da Tentoni è comprensibile. Ma il problema è un altro: non si poteva agire diversamente in estate? Il mercato per ora è bloccato, ma siamo certi che questi errori siano stati compresi dalla dirigenza che, dopo lo sforzo economico estivo, merita di essere ripagata con risultati migliori da parte della squadra.
Fortunatamente la pausa è vicina… e poi inizierà un altro campionato, che il Treviso potrà (e dovrà) vincere per riacciuffare i play-off. Con l’eliminazione dalla Coppa Italia (la vittoria in finale non sarebbe comunque valsa l’accesso diretto alla D, ma il passaggio alla fase nazionale con almeno altre cinque partite)  è svanita, dopo il primo posto ormai irraggiungibile, anche la seconda delle tre strade che portano alla D. In queste categorie lottare per la promozione è un imperativo categorico per una squadra che sia chiama Treviso, non ci si può permettere un altro campionato sulla falsariga del precedente passaggio in Eccellenza. Cinque anni fa dai 1200 di Treviso-Opitergina delle prime giornate si era passati ben presto ai 300 circa spettatori di media del girone di ritorno, quando il Treviso, inanellando un filotto positivo con il nuovo allenatore Nicola Zanini, aveva conquistato una modesta salvezza anticipata. In queste ultime giornate di campionato, nonostante i derby con Liventina e Opitergina, c’è già stato un piccolo “crollo” dopo gli exploit delle prime giornate, quando il Tenni aveva superato costantemente gli 800 spettatori paganti, toccando quota 1000 con Mestrina e Nervesa. Anche per questi motivi bisogna assolutamente invertire il trend, per dare un senso a questa stagione, magari a partire già da domani.
Liventina a parte, il Treviso ha offerto grandi prestazioni con tutte le big, a partire da quel Campodarsego (dominato al Tenni e per gran parte della partita di andata) che sta facendo il vuoto nel competitivo girone A. Da questo punto di vista Rorato sembra aver scelto la strada della continuità, con una formazione tipo più stabile nel classico 4-4-2: Bortolin in difesa, G. Granati, Ton, Zamuner, Pilotto in difesa (priva dello squalificato Orfino),  centrocampo ad alto tasso tecnico con Del Papa, Livotto, Campagnolo, Hysa, e attacco obbligato con Mason, Dal Compare. Forse non basterà per fare il salto di qualità definitivo che ci si attende da questa squadra (anche dal punto di vista mentale, altro nodo mai risolto nelle prime 13 giornate), che dev’essere ricalibrata in ogni reparto, ma sicuramente potrebbe porre le basi per il rilancio del 2015, un anno che dovrà per forza rappresentare il rilancio del Treviso calcio sotto ogni punto di vista.

3 thoughts on “Il Treviso sogna l’impresa impossibile contro i marziani del Calvi Noale

  1. Chi non ci prova, non
    riesce e non ci crede. Se il Treviso non tenta l’impresa, anche se
    porta via un solo punto, difficilmente potrà giocare un ruolo
    decisivo nel futuro di questo campionato. Deve provare l’impresa,
    essendo più intelligente e furbo del Calvi. Non è detto che siano
    imbattibili.

    Che il Treviso vada a
    prendere una lezione a Sassuolo che ha quasi battuto la Roma
    all’Olimpico. Ha portato a casa un punto e deve dire Grazie
    all’arbitro, che ha dato un rigore non evidente e al guardia linie,
    che non ha indicato il fuori gioco. Per una volta sono andato in un
    bar italiano assistere a una partita italiana, perché la Roma era
    sotto di 2 gol.

    Dunque … Da tifosi
    speriamo bene!

    Peccato, avevo previsto
    di essere in Italia e assistere a questa partita, ma a causa di un
    imprevisto non ho potuto partire.

    Trasmetto ai giocatori e
    ai tifosi i miei più calorosi saluti per una buona partita.

  2. Analisi ineccepibile caro Zakk.
    ….per adesso è stato sollevato dall’incarico Tentoni, più avanti toccherà a qualcun altro ?
    Staremo a vedere.
    Forza vecchio cuore biancoceleste.

  3. Diversamente da Caludio Mariotto, questa volta ho la fortuna di essere in Italia e quindi saro’ allo stadio. Ancora + fortunato ieri a pranzo dove l’intera squadra era seduta due tavoli a fianco del mio. Devo dire che, vedendoli in ‘borghese’ e da vicino, mi hanno fatto proprio una bella impressione: un gruppo molto giovane e mi pare unito. Oggi credo sia importante sfoderare una prestazione come con Nervesa e Campodarsego e poi non perdere. Come dice Zakk, il campionato della rinascita partira’ a Gennaio. Il Mister, ribadisco, per me e’ quello giusto, quindi ‘avanti Savoia’.

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