Frankie Mensah recuperato

Lo sconticino disciplinare – dopo continui (machiavellici?) rinvii – frutto di una tipica soluzione italiana, non ha cancellato l’ingiustizia, ma ha modificato le prospettive del Treviso. Il miracolo – battere le due squadre che lo precedono in classifica – serve ancora, ma se impresa sarà significherà passaggio diretto nella categoria superiore senza dover rischiare tutto in uno spareggio. Se l’obiettivo rimane immutato, cambia il “premio”. Tanto sarà bastato per cambiare l’umore alla squadra in vista del partitone di domani con il Sarcedo. La pausa, come auspicato, è servita per recuperare pienamente l’infortunato Mensah e altri giocatori acciaccati come Dal Compare, che a Malo, con un ginocchio malconcio, ha comunque fatto cose importanti.
Meglio così, perché servirà il miglior Treviso, che tre settimane fa aveva steccato clamorosamente con l’Azzurra Sandrigo, forse condizionato dalla stangata post Cassola. Fatto sta che i biancocelesti avevano offerto una prestazione deludente, ricadendo in tutte quelle ingenuità che hanno condizionato la stagione. La settimana successiva, a Malo, si è rivista invece una squadra più attenta in difesa e cinica in attacco. La stessa cattiveria servirà domani, contro la squadra più in forma del momento, e in una giornata che potrebbe complicarsi anche per l’annunciato maltempo che renderebbe pesante il campo; situazione che, viste le caratteristiche fisiche e tecniche delle squadre, potrebbe sfavorire il Treviso. I biancocelesti, inoltre, dovranno stare attenti ai cartellini, visto che mezza squadra è in diffida. Se non altro c’è il fattore campo, e un pubblico che, nonostante le previsioni meteo poco rassicuranti, dovrebbe essere più numeroso.

SARCEDO, LA SQUADRA DEL MOMENTO Se la crisi della Godigese – la pausa sarà servita ai castellani, impegnati contro il Cornedo terz’ultimo? – è stata così fragorosa, è merito anche del Sarcedo, che probabilmente è riuscito a mettere pressione a una capolista in crisi d’identità. Forse troppo rilassata, forse stanca e piegata da qualche infortunio. Fatto sta che tre settimane fa i vicentini hanno disintegrato la prima della classe con un sonoro 5-0. Lo stesso risultato con cui il Treviso, un girone fa, aveva espugnato lo stadio del Sarcedo, giunto al’apice di una crisi altrettanto sorprendente. I rossoneri avevano dominato con grande equilibrio e cinismo la prima parte del girone di andata: dopo la sconfitta al debutto, otto vittorie consecutive e un pareggio, grazie anche alla saracinesca Dell’Amico, portiere classe ’95 rimasto imbattuto per oltre 800 minuti. Poi l’incantesimo si era spezzato, le vittorie di misura si erano trasformate in sconfitte, tutte per 1-0, contro dirette concorrenti: Cartigliano, Godigese e Caldogno Rettorgole. Poi il pokerissimo del Treviso è la svolta in panchina: fuori il dimissionario Carlo Tessaro, dentro Piero Stivanello, che in estate aveva lasciato la panchina rossonera. Il riscatto immediato (vittoria, sempre di misura, a Loreggia), a dimostrazione che qualcosa non andava. Nella prima parte del girone di ritorno il Sarcedo ha mantenuto la zona play-off, anche se con troppi alti e bassi per poter rimanere incollato alla Godigese. Tuttavia la squadra dell’ex capitano biancoceleste Alessandro Ferronato si è fatta trovare pronta di fronte alla crisi della capolista. Sarà un caso, ma la rimonta e il riscatto sono arrivati nelle stesse giornate di campionato che avevano segnato la crisi dell’andata. Dopo la sconfitta di misura a Malo, quattro vittorie di fila contro Eurocalcio Cassola (2-1), Cartigliano (1-2), Godigese (5-0) e Caldogno Rettorgole (1-0).
Un biglietto da visita abbastanza prestigioso da far dimenticare il bugiardo 5-0 dell’andata. Il Treviso, allora in formissima con l’esplosione di Gnago, aveva trovato un Sarcedo nel momento più basso della stagione. Senza dimenticare che all’andata, come avevamo sottolineato nella cronaca, prima di crollare i padroni di casa erano andati vicino al pari con Fabris e il neoarrivato Gheller. Due attaccanti con grande esperienza, fedele specchio di una gruppo collaudato, forte fisicamente e formato da molti over 30. Una differenza generazionale abissale con il Treviso, che come età media si attesta tra i 21 e 22 anni anche con in campo il 41enne La Cagnina e/o il 35 enne Giuliato. Il Sarcedo ha pareggiato solo quattro volte, e ora sembra aver ritrovato la solidità di inizio campionato, visto che con 24 gol vanta la seconda miglior difesa dietro il Treviso. Insomma, servirà un’impresa per battere questo Sarcedo, che si presenta al Tenni in uno stato di forma fisico e psicologico diametralmente opposto rispetto all’andata.
Per il Treviso è una semifinale, perché solo con un successo, e il sorpasso sui vicentini, manterrebbe inalterate le possibilità di vincere il campionato. Anche in caso di ennesimo passo falso della Godigese, i biancocelesti, a causa della penalizzazione che continua a falsare il campionato, rimarrebbero dietro il Sarcedo, che all’ultima giornata avrebbe un compito sulla carta agevole contro il Loreggia. D’altro canto i vicentini non possono venire al Tenni per cercare il pari, perché a quel punto molto potrebbe dipendere dal derby trevigiano dell’ultima giornata. Insomma, per Treviso e Sarcedo le speranze di vittoria in campionato passano per la sfida di domani, dove conterà solo il bottino pieno.

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